Ezio Bonicelli, musicista di formazione classica, con esperienze come violinista e chitarrista in varie avventure musicali dagli anni Novanta ai giorni nostri abbracciando il repertorio classico, quello tradizionale, il pop, il rock. Nel mezzo, la storia importante degli Ustmamò, la collaborazione di lunga data con Giovanni Lindo Ferretti e l’insegnamento del violino.
La musica accompagna la mia vita da sempre, in particolare da quando a dodici anni ho iniziato gli studi nell’Istituto Musicale di Castelnovo ne’ Monti, con quell’approccio creativo che ha contraddistinto tutti i miei lavori: contribuendo alla composizione dei brani degli Ustmamò, scrivendo musiche per teatro, trascrizioni di musica popolare, musica concreta ispirata alla letteratura e all’ambiente appenninico, dove sono nato e tuttora vivo.
Questo è il mio primo lavoro in veste di cantautore.
“Filo sincero che scorre nell’acqua dei sogni” è un verso della canzone che dà il titolo al disco, dove racconto il mio modo di essere. Vivo in modo autentico, cerco di riconoscere le energie buone e le seguo, per poi trovarmi nei luoghi incantati dove mi conduce la musica.
Questo lavoro composto da dieci canzoni, due pezzi strumentali e due narrati, racchiude una riflessione autobiografica sul mondo delle emozioni, il vivere, le relazioni e gli ideali. La ricerca di un senso anche quando sembra che non ci sia, un metodo per migliorare, un modo per riappropriarsi della propria storia, delle scelte.
La vita mi ha offerto molte opportunità che ho saputo cogliere, ma a volte mi ha anche messo da parte.
Questo filo emerge con forza per manifestare il mio essere musicista in un nuovo modo, cantando oltre che suonando. Il canto esce dalle parole che ho scritto di getto insieme alle melodie. Significati e simboli che sono emersi dal vivere profondo e hanno trovato nella canzone il vestito ideale, forse l’unico veramente possibile.
Il mio mondo è sempre stato lontano dalle parole. Sono cresciuto con il mito della musica assoluta di Brahms, Beethoven, Mozart e Bach, come in una dimensione mistica che mi ha fatto toccare l’infinito.
Poi sono successe vicende della vita che hanno aperto nuove strade. Mi sono unito con l’amore della mia vita, Lucia, con cui ho avuto due figli, e ho ripreso a studiare, conseguendo la specializzazione in didattica della musica ed iniziando a fare il professore. Lavoro che amo molto, anche se non sempre convive serenamente con l’essere musicista, e che mi ha portato a riscoprire le parole come mezzo di espressione.
Ph Francesco Balestrazzi